" Il nostro viaggio inizia con questo tipo di speranza:
sapere cosa desideriamo, cosa vorremmo che succedesse. Come scegliamo di agire? Una
speranza passiva resta ferma ad aspettare che poteri al di fuori di noi ci diano ciò che più
desideriamo. Coltivare la Speranza attiva significa diventare partecipi nel realizzare ciò che più
vogliamo.
La Speranza attiva è una pratica. Come il tai chi o il giardinaggio, è una cosa che si fa più che
una cosa che si ha. È un processo, che possiamo applicare a ogni situazione, in tre passaggi
principali. Anzitutto, avere chiara la realtà. In secondo luogo, stabilire cosa desideriamo, in che
direzione ci vogliamo spostare e quali valori vorremmo vedere espressi. Terzo, agire, fare
qualcosa per spostarci in quella direzione.
La Speranza attiva non richiede il nostro ottimismo: la possiamo praticare anche quando ci
sentiamo disperati. La spinta che ci guida è l’intenzione. Scegliamo cosa vogliamo realizzare,
per cosa vogliamo agire, cosa vogliamo esprimere. Senza fermarci a valutare le probabilità di
successo per poi procedere solo se ci sembra probabile, mettiamo a fuoco la nostra intenzione,
e da lei ci lasciamo guidare.
La maggior parte dei libri che trattano temi globali sono incentrati o sui problemi che
dobbiamo affrontare, o sulle soluzioni. In questo libro accenniamo ad entrambi, ma ci
focalizziamo soprattutto su come sostenere e rafforzare la nostra intenzione ad agire, in modo
da poter giocare al meglio il nostro ruolo, unico e personale, nella guarigione del nostro
mondo."
sapere cosa desideriamo, cosa vorremmo che succedesse. Come scegliamo di agire? Una
speranza passiva resta ferma ad aspettare che poteri al di fuori di noi ci diano ciò che più
desideriamo. Coltivare la Speranza attiva significa diventare partecipi nel realizzare ciò che più
vogliamo.
La Speranza attiva è una pratica. Come il tai chi o il giardinaggio, è una cosa che si fa più che
una cosa che si ha. È un processo, che possiamo applicare a ogni situazione, in tre passaggi
principali. Anzitutto, avere chiara la realtà. In secondo luogo, stabilire cosa desideriamo, in che
direzione ci vogliamo spostare e quali valori vorremmo vedere espressi. Terzo, agire, fare
qualcosa per spostarci in quella direzione.
La Speranza attiva non richiede il nostro ottimismo: la possiamo praticare anche quando ci
sentiamo disperati. La spinta che ci guida è l’intenzione. Scegliamo cosa vogliamo realizzare,
per cosa vogliamo agire, cosa vogliamo esprimere. Senza fermarci a valutare le probabilità di
successo per poi procedere solo se ci sembra probabile, mettiamo a fuoco la nostra intenzione,
e da lei ci lasciamo guidare.
La maggior parte dei libri che trattano temi globali sono incentrati o sui problemi che
dobbiamo affrontare, o sulle soluzioni. In questo libro accenniamo ad entrambi, ma ci
focalizziamo soprattutto su come sostenere e rafforzare la nostra intenzione ad agire, in modo
da poter giocare al meglio il nostro ruolo, unico e personale, nella guarigione del nostro
mondo."
(Joanna Macy, Chris Johnstone "SPERANZA ATTIVA - Come affrontare la catastrofe senza perdere la ragione")
Nessun commento:
Posta un commento