sabato 30 marzo 2024

Otto tesi per la educazione linguistica nonviolenta

 1° Il linguaggio è un mezzo per conoscere, analizzare e capire la realtà e per agire su di essa. L’educazione Linguistica Nonviolenta è pertanto incentrata sulla formazione all’uso consapevole degli strumenti linguistici; come elemento di coscientizzazione per la liberazione e per il raggiungimento del ‘potere di tutti’.

2° Il linguaggio è il principale strumento di comunicazione e di socializzazione. È compito di una Educazione Linguistica Nonviolenta educare i ragazzi ad usare il linguaggio (verbale ma anche non-verbale) come mezzo per stabilire rapporti, per conoscersi e per rispettarsi.

3° Il linguaggio è il modo principale per esprimere se stessi, i propri sentimenti ed emozioni, le proprie potenzialità intellettive e la propria fantasia creativa. Una Educazione Linguistica Nonviolenta deve pertanto agire nel senso di una stimolazione dell’espressività dei ragazzi, contribuendo a sviluppare la personalità insieme con la capacità di realizzarsi positivamente all’interno di un gruppo e della collettività in generale.

4° Dal linguaggio traspaiono atteggiamenti, stereotipi, pregiudizi e luoghi comuni che sono legati ad una determinata cultura o sottocultura. È compito dell’Educazione Linguistica Nonviolenta demistificare - attraverso l’analisi del linguaggio -. tutte le impostazioni violente, classiste o comunque discriminatorie.

5° Il linguaggio è strumento della violenza strutturale quando smette di essere al servizio della comunicazione, del dialogo e della verità e serve invece a consolidare gli equilibri di potere, attraverso la mistificazione, la sacralizzazione e la istituzionalizzazione dei ruoli. Una Educazione Linguistica Nonviolenta dovrà allora operare una demistificazione di ciò che retorica e trucchi verbali intendono nascondere (propaganda politica, consumismo pubblicitario, tecnocrazia).

6° Il linguaggio può essere di per sè uno strumento violento, una arma. Una Educazione Linguistica Nonviolenta dovrà abituare i ragazzi a riconoscere nel loro rapporto comunicativo con gli altri tutti i caratteri di aggressività e di sopraffazione, a livelli più o meno consapevoli.

7° Il pluralismo è un dato di fatto della nostra realtà socio-culturale. È compito della Educazione Linguistica Nonviolenta abituare i ragazzi a riconoscere il relativismo culturale, rispettando le diversità di espressione linguistica (idiomi di minoranze etniche, dialetti ....) come segno di rispetto della specificità degli altri e del loro diritto a non essere discriminati per nessuna ragione.

8° Una Educazione Linguistica Democratica e Nonviolenta deve fare ricorso ad una metodologia didattica di tipo attivo, al fine di esercitare le capacità linguistiche  «come strumenti di una più ricca partecipazione alla vita sociale e intellettuale».

https://openlibrary.org/books/OL51504435M/Grammatica_di_pace