mercoledì 21 settembre 2022

La Speranza attiva non costruisce castelli in aria

" La Speranza attiva non costruisce castelli in aria.
La Speranza attiva non aspetta di essere salvata
dal Cavaliere solitario o da qualche altro eroe.
La Speranza attiva risveglia in noi il senso della bellezza,
ci ricorda che possiamo agire per conto della vita.
Apparteniamo a questo mondo.
La rete della vita ci sta chiamando, ora.
Veniamo da lontano e siamo qui, per fare la nostra parte.
Con la Speranza attiva ci accorgiamo delle avventure che ci attendono.
Abbiamo poteri da risvegliare, compagni da prendere per mano.
La Speranza attiva è disponibilità a mettersi in gioco.
La Speranza attiva è disponibilità a scoprire il potere:
il nostro e quello degli altri,
disponibilità a scoprire che abbiamo ragioni per sperare
e occasioni di amare.
Disponibilità a scoprire la grandezza e la forza dei nostri cuori,
la rapidità della mente, la coerenza dell’intento,
la nostra autorevolezza, il nostro amore per la vita,
la vitalità della nostra curiosità,
le insospettate profondità di pazienza e determinazione,
l’acume dei nostri sensi, la nostra abilità nel condurre.
Nessuna di queste cose può essere scoperta dal divano, né senza rischi."
(Joanna Macy, Chris Johnstone  "SPERANZA ATTIVA - Come affrontare la catastrofe senza perdere la ragione")

Il nostro viaggio inizia con questo tipo di speranza

" Il nostro viaggio inizia con questo tipo di speranza:
sapere cosa desideriamo, cosa vorremmo che succedesse. Come scegliamo di agire? Una speranza passiva resta ferma ad aspettare che poteri al di fuori di noi ci diano ciò che più desideriamo. Coltivare la Speranza attiva significa diventare partecipi nel realizzare ciò che più vogliamo.
La Speranza attiva è una pratica. Come il tai-chi o il giardinaggio, è una cosa che si fa più che una cosa che si ha. È un processo, che possiamo applicare a ogni situazione, in tre passaggi principali. Anzitutto, avere chiara la realtà. In secondo luogo, stabilire cosa desideriamo, in che direzione ci vogliamo spostare e quali valori vorremmo vedere espressi. Terzo, agire, fare qualcosa per spostarci in quella direzione.
La Speranza attiva non richiede il nostro ottimismo: la possiamo praticare anche quando ci sentiamo disperati. La spinta che ci guida è l’intenzione. Scegliamo cosa vogliamo realizzare, per cosa vogliamo agire, cosa vogliamo esprimere. Senza fermarci a valutare le probabilità di successo per poi procedere solo se ci sembra probabile, mettiamo a fuoco la nostra intenzione, e da lei ci lasciamo guidare.
La maggior parte dei libri che trattano temi globali sono incentrati o sui problemi che dobbiamo affrontare, o sulle soluzioni. In questo libro accenniamo ad entrambi, ma ci focalizziamo soprattutto su come sostenere e rafforzare la nostra intenzione ad agire, in modo da poter giocare al meglio il nostro ruolo, unico e personale, nella guarigione del nostro mondo."

(Joanna Macy, Chris Johnstone  "SPERANZA ATTIVA - Come affrontare la catastrofe senza perdere la ragione")

Kabul era diventa il paradigma della violenza

 " Kabul era diventa il paradigma della violenza, che esplodeva in tanti modi, che scardinava la società e la sua cultura, uno degli spaventosi effetti della guerra, un effetto a lungo termine."

[Gino Strada in: "Una persona alla volta"  2022]

la stragrande maggioranza dei feriti erano civili

 " quei dati erano incontestabili: la stragrande maggioranza dei feriti erano civili. Gente normale che stava facendo la propria vita prima che una smitragliata o un'esplosione gliela cambiasse per sempre. 
  Avevo, prima di allora, un'idea diversa della guerra: immaginavo lo scontrarsi di eserciti in ampie radure, le imboscate delle colonne corazzate nel deserto, gli attacchi alle roccaforti nemiche, i siluramenti di imbarcazioni straniere.
  Il fratello di mio padre era marinaio ed era morto in guerra, nella battaglia di capo Matapan, in Grecia: finì a fondo con il suo incrociatore. Conservo ancora le foto e le poche lettere che riuscì a spedire e la ciocca di capelli neri che mia nonna gli tagliò prima che partisse. Ma era in qualche modo normale, inevitabile, che i combattenti perdessero la vita, essendo la morte dell'uno l'obiettivo dell'altro.
  Se nove vittime su dieci sono civili, però, non è più normale. Non è più la stessa guerra, non si dovrebbe nemmeno chiamarla tale."

[Gino Strada in: "Una persona alla volta"  2022]

evitare la parola divisiva, aspra e futile

 " evitare la parola divisiva, aspra e futile. La maldicenza e il vaniloquio sono dolorosi e così comuni da passare inosservati alle nostre orecchie, ma non al cuore che si restringe e si intristisce. Ci abituiamo a parlare dettati dai veleni della mente. Riuscire poi a dire il vero senza durezza o asprezza è il lavoro di una vita. [..] Una svolta verso il rallentamento: la passione del vero può diventare fondamentalismo dell'autenticità che non vede più l'altro, non rispetta, tanto quanto il mentire, nascondere, fingere, essere cortesemente ipocriti."  
[Chandra Livia Candiani in: "Il silenzio è cosa viva. - L'arte della meditazione" 2018]