giovedì 29 settembre 2016

"Alla fine il compito di un gruppo decisionale à di raggiungere un accordo sull'azione da svolgere. Allo stesso tempo i membri manifestano le loro forme individuali di AUTOESPRESSIONE, che possono essere o non essere pertinenti al compito da svolgere, ma che sono tuttavia estremamente importanti per il morale del gruppo nella misura in cui possono ostacolare il proposito comune o condurre il gruppo stesso ad una maggiore coesione."  (A.K.C. Ottaway in: "apprendimento attraverso l'esperienza di gruppo" 1972)

martedì 20 settembre 2016

"
Gerusalemme

Su un tetto in Città Vecchia
c'è un bucato illuminato dalle ultime luci del giorno:
un lenzuolo bianco dei nemici,
un asciugamano del nemico
per asciugarsi il sudore della fronte.

E nei cieli della città vecchia
un aquilone.
E a capo del filo
un bambino
che non vedo
perché le Mura stanno tra di noi.

Abbiamo sciorinato tante bandiere,
hanno sciorinato tante bandiere.

Perché noi si pensi che essi sono lieti.
Perché essi pensino che noi siamo lieti. "

( Chiavellati M.L. - Martini G. in: "Studiare il coraggio della pace - percorsi di lettura e scrittura per avvicinare le distanze."  1996)
" La «Marcia della pace per la fratellanza dei popoli Perugia-Assisi» promossa da Aldo Capitini nel settembre 1961 è un evento ormai dimenticato, e rischiano il declino della memoria anche il pensiero e la passione civile di quel grande umbro, ormai solo presenti in ristrette cerchie di studiosi e nelle sparute schiere di militanti non violenti. [..] Eppure quella marcia non violenta, la prima del genere in Italia, ancora oggi rappresenta una «microstoria» che ha lasciato dei segni  e tracciato un cammino con i quali, anche inconsapevoli, tutti siamo destinati a misurarci. "  (Alarico Mariani Marino e Eligio Resta in: "Marciare per la pace - il mondo non violento di Aldo Capitini"  2007)
" Un movimento simile necessita di un nuovo vocabolario. [..] 'Co-democrazia' significherebbe la pratica della democrazia mediante la costruzione del consenso e della collaborazione, invece che mediante scontri distruttivi. 'Co-storia' significherebbe la storia di come gli esseri umani siano riusciti ad andare d'accordo tra loro. 'Co-cultura' significherebbe una cultura della risoluzione dei conflitti e della cooperazione. Questi sono solamente alcuni dei passi possibili che ognuno di noi potrebbe compiere. La pace è un processo che ha inizio da ciascuno di noi e poi si irradia all'esterno. " (William Ury in: "risolvere i conflitti - dallo scontro all'incontro: come trasformare i conflitti a casa, al lavoro e nel mondo"  1999)
" E significano al tempo stesso la non-violenza per il tempo intermedio fino a quel momento. [..] Qui, e non dal mondo senza guerra della Storia sacerdotale, acquistato attraverso un cruento sistema sacrificale e poi nuovamente rimosso e ridipinto nella storia del Pentateuco stesso, trarrà spunto anche il progetto sociale non-violento del discorso della montagna di Gesù. "  (Norbert Lohfink in: "il Dio della Bibbia e la violenza - studi sul Pentateuco"  1985)

lunedì 19 settembre 2016

" Fasi di una campagna nonviolenta:
1. Analisi della situazione d'ingiustizia.
2. Aggregazione e coinvolgimento di tutte le persone interessate.
3. Addestramento e autopurificazione.
4. Definizione degli obiettivi. La regola è non spingersi oltre l'obiettivo prefissato dopo che la campagna è iniziata e non desistere prima di aver raggiunto un risultato accettabile.
5. Dialogo e negoziazione. Si comincia con l'ascoltare attentamente ,'avversario. In seguito - rovesciando le posizioni abituali - si confessano prima i propri torti e si riconoscono i meriti dell'avversario (Si deve scoprire cioè la verità dell'altro). Poi si presenta la nostra verità e l'ingiustizia subita. Si propone una soluzione concreta. Si invita l'avversario a proporre altre soluzioni e gli si lascia sempre una via d'uscita onorevole.
6. In caso di mancato accordo, si passa all'azione diretta: con manifestazioni o noncollaborazione che non escono dalla legalità oppure con la disobbedienza civile, cioé con la trasgressione pubblica di una legge ingiusta, anche praticando un programma costruttivo alternativo.
7. Si dà la massima pubblicità alle iniziative, cercando di coinvolgere i mezzi di informazione " ( Amici_di_Tolstoi in: "Nonviolenza 2000 - ahimsa - non resistenza - pacifismo. Manuale interattivo con antologia"  2000) 
"- Avete capito cosa voleva dire il vecchio? Io no - disse Kathy Aspirina.
- Io credo - disse Alice - che volesse farci capire che in pochi anni il mondo è cambiato più in fretta che in tutti i secoli precedenti. E lui ha vissuto questi grandi, rapidissimi cambiamenti. Noi invece ne vediamo solo un pezzo.
- Noi non vediamo cambiare più niente, - disse Belinda - tutt'al più passiamo da un canale all'altro col telecomando. "  (Stefano Benni in: "Pane e tempesta" 2009)

venerdì 16 settembre 2016

" Mi dicono che se tra me e il giovane d'oggi c'è troppo abisso è solo perché son io che non ho fatto nulla per intendere la sua psicologia tutta particolare. Vivo fuori del secolo. Non è lui che manca della mia lingua, ma io della sua."  (don Lorenzo Milani in: "Esperienze pastorali" 1957)
" Intendiamo per ricerca un'attività conoscitiva di analisi e riflessione, che si svolge nella pratica, su un problema pratico e reale, e precede un determinato intervento nella realtà. " (Gian Antonio Gilli in: "Come si fa ricerca - guida alla ricerca sociale per non-specialisti" 1979)
" Levinas ha scritto pagine vibranti di passione sul volto. Esso ha infatti significato di per sé, senza bisogno di essere integrato in qualche contesto. Spesso noi identifichiamo le persone in base al riferimento ad un contesto: è professore di, è figlio di, ha la tessera di, o in base a particolari effimeri, come il modo di vestire e di presentarsi. Così una persona riceve, in maniera facile e banale, senso in relazione a qualcosa d'altro. Invece il volto di cui parla Levinas non può diventare un contenuto afferrabile dal pensiero perché è incontenibile, conduce al di là. Non rinvia a un altro da sé, vale per sé. Il volto non è un concetto astratto, ma la presenza concreta dell'altro uomo."  (Stefano Curci in "Pedagogia del volto - educare dopo Levinas"  2002) 

giovedì 15 settembre 2016

"La vita di Paolo è sottoposta a sofferenze,  a incomprensioni, ad atteggiamenti direttamente polemici verso di lui, di fronte ai quali ha una sola domanda: qual è l'oggettivo vantaggio per l'annuncio del Vangelo? Paolo mostra, con questo atteggiamento di interiore libertà, una grande padronanza di spirito, privo di qualsiasi rivendicazione e vittimismo." (Giovanni Giudici in "Uniti nel Vangelo - come costruire oggi la comunità cristiana secondo l'insegnamento di san Paolo" 2009)