"I ragazzi sentono il bisogno di sentirsi capiti di essere considerati nelle loro attese e desideri. Solo in questo modo i ragazzi apprezzeranno gli adulti e li vedranno come modelli di vita da imitare. Una buona comunicazione dipende dal modo in cui si riesce e coinvolgere i ragazzi nella formulazione delle regole, questo permetterà loro di non subire le norme come se fossero costrizioni, ma come un momento per verificare la propria coerenza con quello che si è deciso insieme. [..] Solo riconoscendo le qualità di ognuno, incoraggiando i più indecisi e aiutando i ragazzi a scoprire le loro qualità sarà possibile dare fiducia e far crescere la speranza di una buona riuscita, ma anche le aree in cui devono migliorarsi." (Luciano Tallarico in: "Giocare per credere - manuale dei giochi di gruppo" 2009)
un blog di citazioni e frasi sulla nonviolenza e la pace - a cura di www.libriperlapace.it
books that "Give Peace a Chance" openlibrary.org marino222491/books
venerdì 9 ottobre 2015
"Tutti i giochi di gruppo sono educativi, oggi più che mai essi sono un modo per rompere l'ingranaggio dell'individualismo sociale in cui sono catapultati i ragazzi e i bambini, e del consumismo senza scrupoli che ne fa i privilegiati consumatori da conquistare. [..] La proposta educativa deve [..] dare al ragazzo la capacità di buttarsi all'esterno nelle relazioni con gli altri, per imparare a saper negoziare, a saper scambiare opinioni, a poter integrare ed elaborare i conflitti e le frustrazioni." (Luciano Tallarico in: "Giocare per credere - manuale dei giochi di gruppo" 2009)
"[..] la natura del gioco per la quale possiamo usare la categoria della 'friendliness', [..] la dimensione amichevole dell'accoglienza; uno stile non aggressivo che si riflette nell'immagine complessiva che il soggetto dà di sé; è il rispetto delle reciproche autonomie; è infine la capacità di non far sentire soli i soggetti che entrano in un 'percorso' come un intervento formativo. Il senso del gioco nella 'friendliness' è il muoversi nella vita quotidiana con familiarità e a proprio agio rispetto alla maggior parte delle situazioni; è vivere creativamente, sapendo come rispondere agli imprevisti e ritrovando nelle proprie esperienza la soluzione da adottare. [..] Vogliamo dire che il gioco inserito in un percorso di formazione è una speranza di cambiamento e che questa speranza di cambiamento può non solo essere rafforzata, ma pedagogicamente statuita in termini di probabilità. L'obiettivo del cambiamento, l'obiettivo formativo, può essere raggiunto dal soggetto adulto solo a patto di un investimento emotivo, affettivo e progettualmente razionale" (Marcato, Alfieri, Musumeci in: "Ascoltare e parlare - manuale di comunicazione assertiva" 2004)
"Per noi il gioco continua ad essere legato alla capacità di suscitare emozioni in chi vi partecipa. Il gioco non deve essere usato solo come metodologia attiva, ma come un atteggiamento. Il riferimento per noi è il lavoro di Winnicot, dove si pensa al'individuo come ad una struttura relazionale che lega il sé e l'altro da sé, la realtà, per poter spiegare il gioco come «la capacità di saper gestire quello spazio che sta tra il sé e la realtà»." (Marcato, Alfieri, Musumeci in: "Ascoltare e parlare - manuale di comunicazione assertiva" 2004)
"Nel pieno rispetto delle diversità, va detto senza paura che andare in natura è un'attività essenzialmente antiagonistica. E' la riscoperta della lentezza e della passività contro la logica della velocità e del protagonismo. E' un esercizio non violento, sia nel rapporto con se stessi e con gli altri che in quello con la natura. [..]
La più pura delle attività en plein air è il camminare, quella che più direttamente ti mette in contatto con un'esperienza diversa. E' la fatica il centro dell'esperienza: il rapporto con uno stato che normalmente cerchiamo di evitare. C'è un unico modo per convivere con la fatica, accettarla. E in questo c'è un insegnamento importante anche per la vita di tutti i giorni: la fatica si accetta solo se non si ha fretta, se non si anticipano i tempi." (Gianmario Missaglia in: "GreenSport - un altro sport è possibile" 2002)
La più pura delle attività en plein air è il camminare, quella che più direttamente ti mette in contatto con un'esperienza diversa. E' la fatica il centro dell'esperienza: il rapporto con uno stato che normalmente cerchiamo di evitare. C'è un unico modo per convivere con la fatica, accettarla. E in questo c'è un insegnamento importante anche per la vita di tutti i giorni: la fatica si accetta solo se non si ha fretta, se non si anticipano i tempi." (Gianmario Missaglia in: "GreenSport - un altro sport è possibile" 2002)
"Il gioco ti insegna ad abitare il gioco, a civilizzare la necessità, a trasformare la natura in cultura, a considerare possibile il possibile. Ti aiuta a trasformare il lavoro di vivere in una techné creativa, in un fare competente, intelligente, consapevole: in una esperienza di libertà esercitata. [..]
Il gioco ti insegna a leggere gli eventi, a decifrare le possibilità, a dubitare che tutto sia davvero come alla prima occhiata, a scoprire i trucchi nelle imprudenti menzogne dei potenti. [..]
Il gioco ti insegna a muovere il mondo invece di essere mosso, a creare relazioni invece di subirle." (Gianmario Missaglia in: "GreenSport - un altro sport è possibile" 2002)
Il gioco ti insegna a leggere gli eventi, a decifrare le possibilità, a dubitare che tutto sia davvero come alla prima occhiata, a scoprire i trucchi nelle imprudenti menzogne dei potenti. [..]
Il gioco ti insegna a muovere il mondo invece di essere mosso, a creare relazioni invece di subirle." (Gianmario Missaglia in: "GreenSport - un altro sport è possibile" 2002)
giovedì 2 luglio 2015
"[..] suggerimenti operativi per l'utilizzazione non casuale ed effimera del gioco e della simulazione giocata all'interno di strategie di cambiamento. [..] Gioco e simulazione sono metodologie formative." (AA.VV. in: "gioco e dopogioco - primo manuale italiano di debriefing del gioco - con 48 giochi di relazione e comunicazione" 1995)
"Cosa significa animare? Significa dare un'anima, dare il soffio della vita alle attività che vengono proposte e che si fanno. Significa saper stare con i ragazzi, far vivere loro delle esperienze che li toccano completamente, con la fantasia, con il corpo e con lo stare insieme." (Maurizio Cassanmagnago - Fiammetta Ravot in "Il metodo albicocca - manuale del 'bravo' animatore - tutte le tecniche, i metodi, i trucchi per imparare un lavoro difficile e richesto" 2001)
mercoledì 1 luglio 2015
"Con il termine «comunicazione ecologica» viene indicata l'applicazione dei principi ecologici alle relazioni umane: coltivare le risorse di ogni persona, rispettare la diversità e nello stesso tempo mantenere una coesione globale: in modo che le persone possano agire insieme per un obiettivo comune. Come nella natura, così tra gli esseri umani c'è un equilibrio tra bisogni individuali e crescita della totalità. Pertanto le parole chiave nella comunicazione ecologica sono; «risorse», «crescita», «individualità» e «totalità»." (Jerome K. Liss in "la comunicazione ecologica - manuale per la gestione dei gruppi di cambiamento sociale" 1992)
Iscriviti a:
Post (Atom)