Terzo grado: Teatro-Forum [..] Si può proporre qualsiasi soluzione, ma sulla scena, lavorando, mettendo in atto, facendo varie cose e non parlando da una comoda poltrona [..] Nel Teatro-Forum non si impone alcuna idea: il pubblico (il popolo) ha la possibilità di esprimere ogni sua idea, di provare varie possibilità e di verificarle nella pratica, o meglio, nella pratica teatrale [..] L'esperienza è concreta, anche se in termini fittizi. In questo caso non si provoca assolutamente effetto catartico [..] la prova stimola la messa in pratica dell'azione nella realtà. (Augusto Boal in "Il teatro degli oppressi - teoria e tecnica del teatro")
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lunedì 10 marzo 2014
sabato 2 giugno 2012
Dire che, piuttosto che costruire cittadelle militari, sarebbe meglio edificare scuole o palestre, spetta agli studiosi di scienze umane.
Affermare che i megapoligoni snaturano la vocazione del territorio, tocca agli ambientalisti.
Indignarsi per gli sprechi dell'industria bellica e ipotizzare il dirottamento delle spese militari per risanare la disoccupazione, è compito degli economisti.
Indicare l'assurdità di ogni guerra [..] è dovere dei pensatori.
Sostenere che i soldi impiegati per costruire bombe sono un furto perpretato a danno dei poveri, è ufficio degli educatori.
Ma dire che ogni apparato di guerra, anche se non verrà mai messo in funzione, è una violenza profonda che corrode alla radice la logica del Vangelo, è compito dei profeti (don Tonino Bello in "La speranza a caro prezzo - l'utopia della pace")
Affermare che i megapoligoni snaturano la vocazione del territorio, tocca agli ambientalisti.
Indignarsi per gli sprechi dell'industria bellica e ipotizzare il dirottamento delle spese militari per risanare la disoccupazione, è compito degli economisti.
Indicare l'assurdità di ogni guerra [..] è dovere dei pensatori.
Sostenere che i soldi impiegati per costruire bombe sono un furto perpretato a danno dei poveri, è ufficio degli educatori.
Ma dire che ogni apparato di guerra, anche se non verrà mai messo in funzione, è una violenza profonda che corrode alla radice la logica del Vangelo, è compito dei profeti (don Tonino Bello in "La speranza a caro prezzo - l'utopia della pace")
si va allargando il consenso di coloro che indicano nel superamento dell'ideologia del nemico i presupposti della convivenza tra i popoli. Nell'impegno per la giustizia, la strada privilegiata per ogni liberazione. Nella forza delle trattative diplomatiche, la soluzione dei conflitti armati. Nella difesa popolare nonviolenta, i cardini della sicurezza nazionale. Nel dialogo e nella solidarietà, l'unica alternativa alla logica dei "due blocchi di potenze armate, ciascuno diffidente e timoroso del prevalere dell'altro". (don Tonino Bello in "La speranza a caro prezzo - l'utopia della pace")
in noi la proposta consumista ha attecchito particolarmente bene perché il potere ci fa credere che la nostra felicità passa solo attraverso il possesso. Così abbiamo ignorato le altre dimensioni dell'essere umano: la spiritualità, la socialità, l'affettività, la gratuità. Ormai non riconosciamo neanche più queste necessità, ma sono sempre là e, inappagate, generano un profondo senso di insoddisfazione, che tentiamo di mettere a tacere con il solo metodo che conosciamo: la corsa agli acquisti. Ed eccoci arrivati al nocciolo della questione: non troveremo mai la misura nei consumi finché non riusciremo a guardare all'avere con distacco e ciò non avverrà finché non avremo riempito il nostro cuore e la nostra mente con altri principi e altri valori di riferimento ( Francesco Gesualdi in "Sobrietà - dallo spreco di pochi al diritto di tutti")
giovedì 17 maggio 2012
Il funzionamento della democrazia stessa va migliorato. La democrazia maggioritaria dovrebbe diventare più partecipativa. [..] Il governo per consenso può essere un ideale utopico, ma ciò che si dimentica è che la maggioranza non dovrebbe essere costruita in base ai gruppi etnici, religiosi o altri, neppure in base a politiche o ideologie di partito, ma in base al bene comune del popolo. (Michael Amaladoss in "Costruire pace in un mondo pluralista")
Forse la Chiesa è stata provocata ad approfondire meglio il tema radicale della non violenza di Gesù, della non violenza attiva che non significa remissività. Il Signore ci provoca non alla difesa dei nostri diritti, della nostra persona, ma alla difesa non violenta: ecco l'alternativa grande che oggi deve affascinare noi e le nostre comunità, così come affascina tanti giovani [..] (don Tonino Bello in "Cirenei della gioia")
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