sabato 2 giugno 2012

Dire che, piuttosto che costruire cittadelle militari, sarebbe meglio edificare scuole o palestre, spetta agli studiosi di scienze umane.
Affermare che i megapoligoni snaturano la vocazione del territorio, tocca agli ambientalisti.
Indignarsi per gli sprechi dell'industria bellica e ipotizzare il dirottamento delle spese militari per risanare la disoccupazione, è compito degli economisti.
Indicare l'assurdità di ogni guerra [..]  è dovere dei pensatori.
Sostenere che i soldi impiegati per costruire bombe sono un furto perpretato a danno dei poveri, è ufficio degli educatori.
Ma dire che ogni apparato di guerra, anche se non verrà mai messo in funzione, è una violenza profonda che corrode alla radice la logica del Vangelo, è compito dei profeti  (don Tonino Bello in "La speranza a caro prezzo - l'utopia della pace")

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