la rinuncia alle armi di morte non va intesa come un'opzione per la mancanza totale di difese, ma per una forma di lotta e di difesa con "armi" (disobbedienza civile, resistenza nonviolenta pianificata) con le quali si crede di poter neutralizzare la violenza del nemico. E tutto questo senza perdere di vista che l'obiettivo finale è la trasformazione del nemico in amico .. (Gonzalo Arias in "L'alternativa della nonviolenza" 2004)
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