sabato 20 luglio 2019

"La ventennale ricerca è giunta a focalizzarsi sulla relazione, o meglio sulla capacità relazionale della persona che può essere più o meno sviluppata o ferita e bloccata; infatti su ognuno incombe l'inimicizia con il rischio di esiti violenti (taluni reversibili) e distruttivi (irreversibili). Se la svolta nel processo di conoscenza è stata la scoperta della refrattarietà, l'approdo del Metodo Rondine è la relazionalità pacificata: diventare consapevoli dei rischi e delle opportunità di cui ciascuna persona è portatrice in ogni relazione. Si forma una specie di 'competenza' - i medievali la chiamavano un habitus, una disposizione permanente di cui si è rivestiti - per prevenire la costruzione del nemico e avviarne o facilitarne la decostruzione nei contesti relazionali e sociali dove è già avvenuta."
(Franco Vaccari in "Metodo Rondine - trasformazione creativa dei conflitti" 2018)

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