"[..] Gli psicologi abdicarono alla consuetudine di sostenere la politica di governo e identificarono nuove strade per la ricerca; invece di studiare come garantire che l'opinione pubblica coincidesse con le esigenze della Realpolitik, cominciarono a metterla in discussione: studiarono, ad esempio, la costruzione dell'immagine del nemico, scoprendo che la visione degli Stati Uniti da parte dei cittadini sovietici era esattamente speculare a quella che gli americani avevano di loro [..] Nello stesso periodo, alcuni pionieri tra gli psicologi della pace studiarono i rischi dello sviluppo di immagini demoniache del nemico e le modalità coattive con cui le persone affrontano il sentimento di minaccia" (Antonella Sapio in "Per una psicologia della pace - nuove prospettive psicologiche per approcci integrati interdisciplinari" 2009)
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