martedì 10 aprile 2018

"Cosa rappresentarono per la nostra fantasia di bambini quelle gite in carrozza? Svago e riposo, certo, erano cose importanti. Ma lo era ancora di più quel trionfante senso di libertà e di avventura, che evocava immagini fiabesche. Il cavallo della modesta carrozza diventava per magia una coppia di focosi destrieri, mentre il nostro automedonte, trasformato in intrepido postiglione, alla guida d'una splendida vettura, volava verso ignota destinazione."  (Lydia Melodia in: "Il reverendo, i suoi figli e Sandrina"  1978)

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