venerdì 9 ottobre 2015

"Per noi il gioco continua ad essere legato alla capacità di suscitare emozioni in chi vi partecipa. Il gioco non deve essere usato solo come metodologia attiva, ma come un atteggiamento. Il riferimento per noi è il lavoro di Winnicot, dove si pensa al'individuo come ad una struttura relazionale che lega il sé e l'altro da sé, la realtà, per poter spiegare il gioco come «la capacità di saper gestire quello spazio che sta tra il sé e la realtà»." (Marcato, Alfieri, Musumeci in: "Ascoltare e parlare - manuale di comunicazione assertiva"  2004)

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